La provincia di Salerno va spedita verso la richiesta di referendum per la costituzione di una nuova Regione: il Principato Longobardo o Longobardia. L’accordo con i Comuni, che dovranno votare una delibera che sostenga l’ipotesi di revisione dei confini regionali, è praticamente chiuso. Tra i Consigli che hanno già votato il provvedimento— tra questi Pagani, Cava de’ Tirreni e Roccagloriosa — e quelli che sono in procinto di farlo (ad esempio Baronissi), si è vicini a quella soglia di «un terzo della rappresentanza della popolazione provinciale» necessaria per avviare la procedura di richiesta del referendum.
A quel punto, sempre sulla spinta di Palazzo Sant’Agostino, decisa a sostenere sempre più il progetto anche con la costituzione di un Comitato che potrebbe essere istituito in questo fine settimana e affidato al consigliere regionale Giovanni Fortunato, l’operazione appare quanto mai possibile. E soltanto dopo il raggiungimento della soglia provinciale, e della richiesta di referendum, i promotori coinvolgeranno anche Comuni e associazioni dell’Irpinia e del Sannio.
Tanto più che la proposta avanzata da Edmondo Cirielli trova ora consensi anche in parte del centrosinistra. Come confermano le parole del consigliere regionale socialista, e vicepresidente dell’assemblea di Palazzo Santa Lucia, Gennaro Mucciolo. «I socialisti di Salerno sin dalla metà degli anni Ottanta fecero la proposta di una nuova Regione in Campania — ha detto l’espomente del Pse — che comprendesse le province di Benevento, Avellino e Salerno. E questo per far avvertire l’istituzione Regione più vicina ai cittadini, data la vastità dei territori, ma soprattutto per evitare che la Provincia di Caserta e in particolare Napoli, assorbissero gran parte delle risorse, penalizzando ingiustamente i territori delle altre province».
Dall’esponente socialista un plauso al presidente della Provincia per aver rilanciato il progetto. «A Cirielli— conclude Mucciolo— il merito di aver riproposto il problema, anche se a me pare in termini ancora non ben precisati. Mi auguro che sull’argomento si sviluppi un confronto tra le forze politiche, il mondo della cultura e le parti sociali, per pervenire a una proposta definita, la più condivisa possibile». Nella ridda di progetti, tornati d’attualità in queste ultime settimane, finalizzati a ridisegnare i confini della Regione Campania sembra, però, avviarsi al tramonto quello della Grande Lucania.
Così è stato definito il tentativo promosso da alcuni comuni del Vallo di Diano di “traslocare” in Basilicata, risposta alla più volte denunciata disattenzione di Provincia e Regione verso il lembo estremo della Campania. Ebbene, gli sforzi dei promotori del progetto Grande Lucania hanno portato nei mesi scorsi tredici comuni del Vallo di Diano a votare la delibera destinata ad innescare il processo destinato a concludersi con il referendum. L’iter politico-amministrativo, però, una volta avviato sembra aver ceduto il passo a quello del Principato di Salerno.
fonte:corriere del mezzogiorno
Views: 1