Cinque porzioni di riso bianco a settimana? È troppo, e aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Con la sola sostituzione di 50 grammi di riso integrale a porzione, pari a un totale di un paio di porzioni a settimana, si ottiene una riduzione del rischio del 16%, mentre sostituire la stessa quantità di riso raffinato con i cereali “grezzi” come grano, farro e orzo taglia il pericolo-diabete fino al 36%. La notizia arriva da uno studio pubblicato sull`Archives of Internal Medicine dai ricercatori della Harvard School of Public Health (HSPH) guidati da Qi Sun, che spiega: “Il consumo di riso bianco raffinato negli Stati Uniti è molto aumentato negli ultimi decenni. Crediamo che sostituire il riso e tutti i cereali raffinati con cereali integrali, tra cui il riso integrale, contribuirebbe a ridurre il rischio di diabete di tipo 2”.Il riso integrale, spiegano i ricercatori, è superiore al riso bianco in quanto a contenuto di fibre, sali minerali, vitamine e sostanze fitochimiche, e la fibra in esso contenuto rallenta l`assimilazione del glucosio, prevenendo il diabete.
I ricercatori hanno esaminato l`effetto del consumo del riso bianco e integrale in relazione al rischio di diabete di tipo 2 in 157.463 donne (dai Nurses` Health Study I e II) e in 39.765 uomini (dall`Health Professionals Follow-up Study). I ricercatori hanno analizzato le risposte ai questionari su dieta, stili di vita e condizioni di salute: dopo 22 anni sono stati documentati 5.500 casi di diabete di tipo 2 tra le donne dell`NHS I, mentre per l`NHS II sono stati registrati 2.359 casi dopo 14 anni (circa il 5% in tutto di casi tra le donne). Tra gli uomini, invece, sono stati rilevati, dopo 20 anni, e 2.648 casi di diabete 2 (per un totale di 6,6% di casi tra gli uomini).
“Dal punto di vista della salute pubblica i cereali integrali, piuttosto che i carboidrati raffinati come il riso bianco, dovrebbero essere raccomandati come fonte primaria di carboidrati per la popolazione degli Stati Uniti – spiegano i ricercatori -. Questi risultati potrebbero avere implicazioni anche per le popolazioni dell`Asia, in cui il riso è un alimento di primaria importanza”.
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