Domenica 30 maggio si celebra in Italia la IX Giornata Nazionale del Sollievo per la promozione delle cure palliative e, in particolare, della terapia del dolore, promossa dal Ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dalla Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti.
Lo scopo della Giornata Nazionale del Sollievo, celebrata per la prima volta nel 2002, è informare e sensibilizzare gli operatori sanitari e i cittadini sull’importanza di promuovere la “cultura del sollievo” ed estendere la consapevolezza che il sollievo non è solo desiderabile ma anche possibile. Il messaggio è – come ricorda la Fondazione Ghirotti – che “il sollievo è raggiungibile anche quando non è più possibile la guarigione e che se si punta sul sollievo si vince sempre: vince la dignità della persona umana”.In questa Giornata si afferma la centralità della persona malata e il suo diritto ad essere informata su quanto si può fare per controllare il dolore e la sofferenza attraverso le terapie più avanzate, ma anche l’importanza di considerare il malato nella sua interezza, ponendo attenzione a tutti bisogni, psichici, fisici, sociali e spirituali, in modo da creare la migliore qualità di vita per lui e per la sua famiglia.
Il miglioramento dell’aspettativa di vita ha portato anche nel nostro Paese un incremento della incidenza delle patologie croniche e del peso assistenziale delle fasce anziane e fragili della popolazione. In questo contesto l’attenzione per la qualità della vita diviene parte integrante e strutturale dei percorsi assistenziali, tanto quando si sarà costretti a convivere a lungo con una patologia cronica che quando restano pochi mesi di vita.La ricorrenza della Giornata nazionale del sollievo – ha ricordato il Ministro Ferruccio Fazio – assume quest’anno un significato particolare in quanto l’evento segue di pochi mesi l’approvazione della Legge n. 38 del 2010 riguardante le “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”. Il Ministero ha cercato negli ultimi anni di spostare il baricentro dei processi assistenziali da una visione ospedalocentrica ad una incentrata sul territorio; solo grazie ad un reale potenziamento dell’offerta sanitaria territoriale, coinvolgendo sempre di più i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, si possono fornire ai cittadini risposte rapide con percorsi definiti.
L’assistenza palliativa rappresenta uno dei principali ambiti nel quale questa ridefinizione del processo assistenziale, attraverso un maggiore coinvolgimento del territorio, è particolarmente appropriata in quanto vede come perni fondamentali della rete di cure palliative il domicilio e le strutture residenziali Hospice; “il prendersi cura” trova le sue radici principalmente fuori dall’ospedale ed è alla luce dei grandi risultati raggiunti in questo settore, primo fra tutti il miglioramento della qualità della vita anche nella sua fase terminale, che si è avviata la sperimentazione di un modello assistenziale più incentrato sul territorio anche nel campo della terapia del dolore.
In quest’ottica è stata anche ricordata fra le iniziative del Ministero l’approvazione dell’articolo 11 della Legge 18 giugno 2009, n. 69 che prevede la partecipazione delle farmacie al servizio di assistenza domiciliare integrata a favore dei pazienti residenti nel territorio della sede di pertinenza di ciascuna farmacia, a supporto delle attività del medico di medicina generale, anche con l’obiettivo di garantire il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e il relativo monitoraggio, al fine di favorire l’aderenza dei malati alle terapie mediche.
Bruno Vespa ha ricordato che la Giornata Nazionale si celebra attraverso iniziative ed eventi diversi promossi in tutta Italia da regioni e province. Nel corso della presentazione della Giornata il coordinatore della Fondazione Gigi Ghirotti, Vito Ferri, ha esposto la sintesi dei risultati dello studio, condotto dalla Fondazione, sul vissuto di sollievo negli ospedali italiani: “Dar voce alla sofferenza”.
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