di Gerardo Picilli
«Gli abusi edilizi, la devastazione di Pagani c’è stata prima che arrivassi a fare il sindaco. Oggi ci sono le attività produttive che sono messe a rischio».
Alberico Gambino supervotato sindaco di Pagani, condannato per peculato per l’utilizzo ritenuto improprio della carta di credito del Comune, sospeso dall’incarico e rivotato alla Regione con oltre 27mila preferenze, si dice sereno. «Ho fiducia nella magistratura.
E poi di questa vicenda ho parlato chiaramente in campagna elettorale in piazza. E i cittadini mi hanno votato».
Quale è la sua ricostruzione di quanto è accaduto?
«Primo: l’area Pip fu adottata nel 1989, secondo un progetto dell’architetto Zito del Comune di Pagani. Poi tutto restò fermo. I lotti furono assegnati solo nel 2002, una settimana prima delle elezioni che ho vinto io. Il mio impegno è stato a creare occupazione, perciò ho accelerato sulla realizzazione dell’area Pip».
Che c’entra il Tar in questa vicenda?
«In realtà le aree Pip sono tre: commerciale, artigianale, industriale. Cominciammo gli espropri per l’area commerciale. Ci fu il ricorso dei proprietari dei terreni, ma il tribunale ci diede ragione. Così incassammo gli oneri dagli imprenditori per avviare l’urbanizzazione primaria e secondaria e assegnammo i lotti. Quando l’iter cominciò per la zona artigianale, i proprietari terrieri crearono un comitato di 130 persone per fare un ricorso al Tar cumulativo. E il tribunale diede loro ragione considerando il Pua decaduto».
E dunque?
«Come Comune rimanemmo bloccati. Finché il proprietario di un terreno nella zona Pip fece a sua volta ricorso al Tar per avere la concessione edilizia. Il ricorso ebbe successo: il Tar obbligò il Comune a rilasciare la concessione. Il comitato dei proprietari provò a fare ricorso anche contro questa concessione, ma il tribunale amministrativo ribadì la sua decisione. A questo punto altri proprietari di terreni zona Pip chiesero le concessioni, e come Comune fummo obbligati a rilasciarle».
Tutto senza opere di urbanizzazione?
«No, le abbiamo tutte realizzate».
La Procura dice di no.
«Evidentemente noi del Comune non siamo stati bravi a dimostrare quanto abbiamo fatto».
Allora c’è un accanimento nei confronti di Pagani e di Gambino?
«No, per l’amor di Dio. Il fatto è che in Procura arrivano ogni giorno una serie di denunce da gente che non ama che ci sia sviluppo nel territorio. Perciò è normale che i magistrati debbano indagare, e l’avviso di garanzia è solo la conseguenza delle indagini. Ma sono sereno: io, dati alla mano, ho creato sviluppo economico, occupazionale e sociale. Questo dovrebbe essere fare politica».
Legambiente parla di scempio del territorio.
«Il problema è che il Pip è stato fatto nel 1989. In quel periodo c’è stata poca attenzione verso l’abusivismo edilizio e Pagani era con Castellammare uno dei Comuni a più alto tasso di abusivismo. Da sindaco ho condotto una grande battaglia per combattere questo fenomeno. Ho sequestrato immobili illegali che poi purtroppo non siamo riusciti ad abbattere».
Purtroppo? Alcuni sindaci del Pdl non la pensano così sull’abusivismo edilizio.
«Confermo: ho chiesto anche per iscritto di abbattere le case illegali, ma non è stato possibile. Sono intervenuto anche nella zona industriale dove con gli anni c’erano stati tanti abusi edilizi e al posto delle industrie ci ritrovavamo case».
Ed ora?
«Speriamo che si faccia chiarezza al più presto. Sono fiducioso nella magistratura, credo che anche i tecnici a cui si è affidata la Procura abbiano sbagliato in buona fede. Ora bisogna fare presto: ci sono 22 aziende sequestrate, significa centinaia di posti di lavoro che sono a rischio».
Cirielli: «Non spetta ai pm decidere sul futuro urbanistico delle città»
«Non conosco le carte. Però sono interdetto a leggere nella documentazione dei magistrati che il Pip cambia in maniera significativa il futuro urbanistico di Pagani: queste sono questioni che non riguardano i magistrati, ma i politici. Se vogliono i giudici possono candidarsi, prendono i voti e decidono il destino urbanistico delle città».
Edmondo Cirielli va dritto al nodo politico dell’intervento della Procura di Nocera Inferiore a Pagani. La fiducia ad Alberico Gambino è fuori discussione «anche perché – spiega il presidente della Provincia – in campagna elettorale Gambino ha spiegato più volte la vicenda: è stato il Tar a indicare la strada che il Comune di Pagani ha preso».
Il problema dunque è proprio quello dei rapporti tra politica e magistratura visto che, secondo Cirielli, «qualche magistrato ritiene di dover sindacare le decisioni urbanistiche delle città». Tema che richiama qualche intervento in materia di Vincenzo De Luca. «Non c’entra, De Luca non so quanti processi pendenti ha – continua il deputato del Pdl – Piuttosto sono preoccupato: abbiamo difficoltà oggettive occupazionali e andiamo a creare problemi a un sindaco che si batte per le zone industriali.
Si è preso soldi? Non mi sembra che sia fra le accuse. E allora è assurdo quanto sta succedendo a Pagani, si rischia di far fallire le aziende. È un caso inquietante, questa è la parola esatta, per i risvolti economici e occupazionali. La magistratura dovrebbe, piuttosto, guardare di più alla zona Asi di Salerno».
fonte:ilmattino
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