di Gerardo Picilli.
Dopo la sentenza di secondo grado, si ritira dalla corsa alle regionali e a tarda serata torna in gara. Sarà una giornata indimenticabile per Alberico Gambino.
Salerno. Ore 10.00: Alberico Gambino arriva in tribunale con gli avvocati Tedesco e Coppi (difensore di Andreotti) ed ascolta con attenzione le arringhe dei suoi legali per poi interrompere, brevemente, l’andamento della discussione, molto tecnica. « Per la carta di credito mi sono sempre attenuto alle indicazione degli uffici comunali».
Ore 15.00: Al rientro dalla pausa pranzo, la tensione sale fino a decidere di lasciare l’aula del palazzo di giustizia: «Non ce la faccio proprio». Dopo minuti interminabili arriva la decisione. Delusione per Tedesco il quale attende le motivazioni.
Ore 18.20: Si scioglie il consilio decisionale del tribunale di Salerno discutendo le decisioni. Confermata la condanna (ridotta di 20gg) per peculato per Alberico Gambino, rigettando le prove e le arringhe della difesa. Alberico Gambino, fa un passo indietro verso palazzo Santa Lucia. «Sono senza parole ma vado avanti. Vado in Casazione. Una prsona è condannata se il terzo grado della Cassazione lo candanna.»
Ore 19.00: «Sono deluso, la giustiza umana è fallace. Conosco l’uomo e la persona Gambino non com’è stata descritta dalla stampa. Ha dato tutto per il suo territorio e per quello provinciale. Alberico è stato vittima di un errore giudiziario. Rispetto le decisioni ed aspetto la Cassazione manon ho dubbi sull’onestà di Gambino. In caso di condanna avevo detto che non si sarebbe candidato, ora la decisione spetta a lui.» Queste le prime considerazioni del Presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, non appena nella sala del Cinema Sala Roma di Nocera Inferiore dov’era in corso la convention “La nuova Provincia, la nuova Regione, la nuova Italia” a cui aveva preso parte insieme al sindaco di Roma Alemanno e tanti esponenti del pdl salernitano ma soprattutto tanta gente comune corsa li a sostenere il candidato Caldoro. Non appena giunge la notizia in sala, cala il silenzio ed iniziano, forti brusii fino a quando il silenzio si interrompe da uno scroscio di applausi, 5 lunghi miniti e standin ovatio, nella sala è arrivato Alberico Gambino.
Ore 20.10: Alberico Gambino prende la parola. «Io so solo che sono una persona innocente, non ho commesso niente. Vado avanti per la mia strada. E se dovo essere condannato voglio che la mia gente sappiano quel che è accaduto» Apre la sua arringa difensiva. « Condannato anche per le spese fatta quando sono andato a Roma per evitare il licenziamento di 500 dipendenti della Ericsson. Ecco, insomma sono colpevole perchè decine di volte sono andato per ministeri. Ho peronato la cusa dei lavoratori e sono stato condannato, a anche perchè sono andato a recuperare 350milioni per il parcheggi interrati nel centro di Pagani. Perchè sono stato a Milano a promuovere la festa della Madonna delle Galline. Sono colpevole perchè ho stabilizzato 44 lavoratori socialmente utili e contestualmente ho preparato un’azione di swap dove il Comune guadagno 120mila euro. E vabbè se questo significa essere colpevoli. Tutto per la mia comunità!»
Ore 22.30: Alberico Gambino a chiusura della convantion riconferma di fare un passo indietro e di rimettere la decisione della sua candidatura ai dirigenti del partito riuniti a Roma nella sede in viale del Plebiscito. «Io rinuncio!»
Ore 23.40: A tarda notte arriva la rocambolesca ricompilazione delle liste ed arriva la notizia :«Sei candidato!». Esplode la gioia a Pagani, dove esplodono anche mortaletti e le auto fanno caroselli. Lui a Cava de’ Tirreni con Gianni Alemanno annuncia che è di nuovo in corsa. «Sono emozionato, mi batterò per vincere,» dice. Ringrazio Cosentino e Cirielli.
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