Sensi di colpa per aver divorato nel periodo di festa tanti dolci e caramelle? Ecco la via d’uscita: i piccoli bonbon sono salutari, poiché contengono un principio attivo che protegge dalle infezioni batteriche. È quanto emerge dallo studio pubblicato su Journal of Leukocyte Biology dai ricercatori della University of Texas Medical Branch di Galveston, negli Usa. La ricerca è stata condotta su un gruppo di topi ustionati che, a causa delle bruciature, erano particolarmente esposti all’attacco dei Pseudomonas aeruginosa, batteri piuttosto rari e pericolosi, in grado di resistere agli antibiotici e che, di solito, infettano le ferite derivanti da ustioni. Nel corso dell’esperimento è emerso che la glicirrizina, un estratto della radice di liquirizia – presente nella maggior parte delle caramelle – sarebbe in grado di migliorare la capacità della pelle danneggiata di creare delle barriere proteiche, chiamate peptidi antimicrobici, che riuscirebbero a far fronte agli attacchi dei pericolosi batteri perforandone la membrana cellulare. “Il nostro auspicio – spiega Fujio Suzuki, ricercatore dell’Università del Texas – è che grazie ai risultati ottenuti nel corso di questo studio, vengano sperimentati nuovi farmaci a base di glicirrizina in grado di prevenire o curare le infezioni da Pseudomonas, che molto spesso si rivelano letali per i pazienti – già fortemente debilitati dalle ustioni – che finiscono col contrarle”.
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