Elezioni Regionali. Stefano Caldoro, deputato del Pdl, è da oggi il candidato ufficiale alla Presidenza della Regione Campania per il centrodestra.
Il via libera alla candidatura di Caldoro in Campania è arrivato da Roma dopo un incontro riservato tra il Premier Silvio Berlusconi e il Coordinatore Regionale del PdL Nicola Cosentino, che dopo un lungo braccio di ferro ha sciolto tutte le riserve e ritirandosi dalla competizione ha dato il suo beneplacito a Caldoro.
Come si ricorderà, la Procura di Napoli nell’ambito delle indagini sul clan dei Casalesi, avanzò nei confronti di Nicola Cosentino, attualmente sottosegretario all’economia, una richiesta di arresto presentata al Parlamento e rifiutata dalla Giunta per le autorizzazioni della Camera, sulla base delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e di alcune intercettazioni telefoniche.
Cosentino ha resistito fino all’ultimo, la motivazione oltre che essere quella di dimostrare la sua estraneità ai fatti imputatigli, ma anche per non concedere spazi in Campania e quindi era più propenso a scegliere una soluzione tecnica come quella di Gianni Lettieri piuttosto che una soluzione politica come quella di Caldoro, ma alla fine sono prevalse le pressioni e si è arrivati alla soluzione caldoro. Cosentino, in ogni caso ha voluto mettere il suo “sigillo” alla candidatura anche per dare un segnale forte e dimostrare che sarà sempre lui in campania a dettare l’agenda dei lavori.
La candidatura Caldoro è sembrata bene accetta alla stragrande maggioranza dei quadri dirigenti del PdL, e le prime reazioni sono più che positive. Adesso si aspetta un “esodo” dei socialisti. Fausto Corace, leader storico dei socialisti campani, non si è fatto scrupolo di dichiararsi favorevole ad una candidatura Caldoro fino ad appoggiarla. Corace è stato il primo, chi saranno gli altri “velocisti” che si riconosceranno in Caldoro? Corre voce che anche nel salernitano vi sarebbero delle tentazioni. Si fa il nome dell’ex Ministro Carmelo Conte, il quale nei giorni scorsi commentò pure lui favorevolmente la candidatura del figlio del suo compagno di corrente Antonio.
La tentazione di Conte verrebbe dalla crescente insoddisfazione maturata nei confronti del PD, a cominciare dalla delusione di non essere stato inserito nella Direzione Nazionale e successivamente dalla mancata nomina a Presidente salernitano del PD. Conte non è nuovo a queste esperienze tre anni fa in nome di un “diritto di Tribuna” accettò la candidatura offertagli da Gianni De Michelis nel centrodestra. Adesso pare sia propenso a farsi da parte per fare spazio a suo figlio Federico, che verrebbe inserito in una “lista forte del Presidente“.
Intanto la definizione della candidatura alla Presidenza della regione Campania di Caldoro per il Centrodestra, ha impresso un’accellerata tale da costringere il Partito Democratico ad operare una scelta veloce per non concedere vantaggi agli avversari. Pierluigi Bersani con il Segreatrio Regionale del PD Enzo Amendola, dovranno sciogliere il nodo in tutta fretta sia le alleanze che i candidati, e decidere se sostenere la Candidatura del Rettore dell’Università di salerno Raimondo Pasquino che metterebbero in campo l’UdC se decide di allearsi con il PD, o scegliere tra Ennio Cascetta indicato da Antonio Bassolino, e il Sindaco di salerno Vincenzo De Luca.
Chi è Stefano Caldoro:
Stefano Caldoro, 49 anni, deputato del Pdl, ha alle spalle una lunga militanza come socialista. E’ figlio d’arte, suo padre Antonio è stato deputato del PSI, più volte Sottosegretario, e successivamente componente del Consiglio di Amministrazione delle Ferrovie dello Stato. Dopo lo scioglimento del Psi, nel 1994, aderì alla componente socialista che si schierò con il centrodestra. Successivamente fu fra i fondatori del Nuovo Psi, fino ad aderire nel marzo 2009 al Popolo della libertà. Nato a Campobasso il 3 dicembre del 1960, laureato in Scienze politiche, entra in politica, nel Consiglio regionale della Campania, con i socialisti nel 1985; è presidente del gruppo consiliare. Nel 1990 diventa presidente della segreteria regionale del partito. Nel 1992, trentaduenne, viene eletto deputato. Nella segreteria del partito socialista diventa responsabile delle politiche regionali e poi del Mezzogiorno. Nel 1999 come candidato alla presidenza della Provincia di Napoli viene sconfitto da Amato Lamberti (Verdi). Nel giugno 2001, nel governo Berlusconi, diventa sottosegretario alla Università e alla Ricerca scientifica; successivamente, nel 2005, sarà ministro dell’Attuazione del programma. Nel maggio 2006 è eletto segretario nazionale del Nuovo Psi. Nell’aprile del 2008 è stato nuovamente eletto deputato nelle fila del Pdl. Oggi è componente della direzione nazionale del Pdl. È sposato e ha una figlia di 18 anni, che frequenta il liceo.
di G.P.
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