Parroco e donnaiolo? Prete si sospende

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    ChiesaUna storia singolare che viene dal piccolo centro del Golfo Di Policastro. Una vicenda da “Uccelli di rovo”, anche se si tratta soltanto di voci e accuse infondate.

    Un giovane parroco è accusato di avere una relazione con alcune donne del posto e decide di sospendere le normali attività. Smette di dire messa e di seguire i propri parrocchiani. Una condizione di disagio del prelato contro quelle che sembrano illazioni e accuse prive di fondamento ma che hanno costretto il giovane prete a ritirarsi nell’abitazione dei genitori in meditazione. Della situazione è stato investito anche il vescovo Spinillo che ha avuto modo di parlare con il parroco auspicando un suo immediato ritorno all’attività.
    «Signore, libera la mia vita dalle labbra di menzogna, dalla lingua ingannatrice… La calunnia e la falsa testimonianza devono essere riparate per essere perdonate». Queste alcune delle frasi che don Pasquale Pellegrino ha scritto sulla sua pagina del social network facebook. La sua sofferenza è evidente. Da giorni il sacerdote di Castel Ruggero e Torre Orsaia ha preso una pausa di riflessione e non svolge più il suo apostolato, ma non ha abbandonato il sacerdozio. Tutto nasce da alcune scritte che sono apparse sulle mura del paese di Torre Orsaia e chiacchiere infamanti su una presunta relazione del parroco con una o addirittura più donne del posto.
    Per don Pasquale, che  ha dedicato la propria vita al Signore, l’accusa è stata gravissima. Sabato scorso  ha riunito i suoi parrocchiani e ha espresso tutta la propria amarezza per questa situazione. Il prete ha davvero ricevuto un duro colpo, il secondo della sua vita, in quanto pochi anni fa ha dovuto affrontare una grave malattia che grazie alla fede ed all’affetto dei tantissimi fedeli che gli sono stati e gli sono vicini ha superato. Ora questo  momento difficile lo ha portato ad un allontanamento dalla sua parrocchia che comunque il vescovo della diocesi Teggiano-Policastro, monsignor Angelo Spinillo giudica momentaneo. «Don Pasquale tornerà quando si sentirà di farlo»,  afferma il presule, davvero dispiaciuto per la vicenda che ha creato un clima di sfiducia reciproca che rischia di rompere la ricchezza di un’amicizia che si è costruita con il tempo e la conoscenza.
    Il vescovo Spinillo invita a stigmatizzare i comportamenti dei calunniatori e cita un racconto di San Filippo Neri su una penitente linguacciuta che don Py, così lo chiamano affettuosamente gli amici, ha riportato su facebook.
    Ora mentre il parroco vive insieme ai genitori, a Policastro Bussentino, questo momento di dolore e meditazione, in tanti cercano di fargli  sentire la propria vicinanza tramite  messaggi sul social network o con visite. Tutti sperano in un ritorno immediato. L’ultimo messaggio di don Py su facebook tratta una frase di San Pio, «…il molto parlare non è mai senza colpa!».

    di G.P.

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